Piero " il Dandy "

Piero Mangiarotti: La Storia di un Campione da Broni e Stradella, Pavia


Giampiero ( per chi  lo conosceva Piero, detto " il Dandy " )

Piero Mangiarotti, celebre atleta italiano, vide la luce a Stradella (Pavia) il 17 febbraio 1935, frutto dell'unione tra Alessandro Mario Mangiarotti e Pierina Civardi. La sua infanzia fu un periodo felice, spensierato ed elettrizzante, caratterizzato dall'alternanza di giochi con la sua amata sorella, Ginetta, e dalle prime esperienze con il calcio.

La loro casa era strategicamente posizionata nelle vicinanze dello stadio di Stradella e della piscina comunale, che, oltre a offrire opportunità di divertimento, probabilmente ispirarono il giovane Piero a intraprendere la sua straordinaria carriera sportiva. Ricordo ancora le parole di mio papa' Piero, che raccontava come occasionalmente un pallone da calcio si insinuasse nel loro giardino... una strana coincidenza!

Terminati gli studi nella scuola dell'obbligo a Stradella, si iscrisse all'Istituto di Agraria " Gallini di Voghera". In questa scuola, ebbe la fortuna di primeggiare nelle attività sportive. Partecipò al campionato scolastico di atletica leggera, dove vinse il primo premio di salto in lungo. Il suo fisico longilineo e magro, lo favorì molto nella corsa e nello scatto veloce.

Un esaminatore della Vogherese (che allora si chiamava A.C Voghera), decise di far fare un provino al giovane Mangiarotti, che si seppe mettere in mostra; dopo pochi giorni venne inserito nella rosa dell' A.C. Voghera "Giovani ". Dopo un anno e mezzo passato a giocare nella squadra dell' "A.C Voghera dei Ragazzi ", lo convocarono nella rosa della 1° Squadra, era il 1953/54. Nello stesso anno debuttò giovanissimo (aveva appena 16 anni) in prima squadra. Il 22 luglio 1955 alle ore 21,00 si riunisce, nel salone del municipio, l'assemblea dei soci della compagine Vogherese, per discutere il seguente ordine del giorno: bilancio finanziario 1954 / 55. Per sopperire alla perdita di denaro registrata nel corso delle stagioni precedenti, venne venduto Mangiarotti alla Spal di Ferrara, per la somma netta di L.3.050.000.

Doveva debuttare in serie A nel 1956 nella prima partita di Campionato contro l'Inter ma, quando già tutti i giornali sportivi lo avevano annunciato nella formazione spallina, la cartolina precetto si fece viva proprio due giorni prima e Giampiero dovette trasferirsi a Trapani per prestare il servizio militare in Aviazione. A Trapani vestì per due anni consecutivi la casacca della squadra locale che partecipava al torneo di serie C e nello stesso tempo fece anche parte della Nazionale Militare. Terminato finalmente il servizio militare, ritornò alla sua Società di appartenenza, la Spal di Ferrara. Nella stagione 1959/60, giocò 14 partite nel massimo Campionato (serie A), ponendosi in bell'evidenza e segnando una rete al portiere della Nazionale Italiana e dell' Inter, Lorenzo Buffon.

Nel corso della sua vita, gli venne affibbiato il nomignolo di " Dandy ", poiché ricordava molto i personaggi dello scrittore inglese Oscar Wilde. Era un vero e proprio " Latin Lover " ma in primis un vero gentleman, un Dandy inglese. Il suo gradito aspetto (biondo con occhi celesti), la sua allegria, la sua gentilezza, erano aggettivi importanti per le ragazze che gli gironzolavano attorno. Un grave infortunio al menisco ostacolò per un brevissimo periodo la sua carriera di grande campione, nell'olimpo della serie cadetta. Ricordo che mio papà mi diceva: " un tempo giocare contro Liedholm, Maldini, Altafini, Schiaffino, Nordahl era veramente dura!!! Terminata la Parentesi con la Spal di Ferrara, Giampiero, venne venduto alla compagine Modenese. Con la casacca dei canarini, giocò un paio di anni, imponendosi come "golden boy". Terminata la bella esperienza con i canarini, il Dandy venne ceduto alla Pistoiese.

Non riuscì ad ambientarsi nella città toscana così decisero di cedere il Mangiarotti al Varese. Nella città varesina, il calciatore ritornò ad essere ciò che era e cioè un " Grande Campione ". Giocò per un paio di anni, segnando parecchi goal. Oramai gli anni passavano inesorabilmente e Piero non era più il giovane talento emergente, ma ormai era diventato un veterano. Dal Varese passò al Rimini Calcio (fu questa, presumibilmente la compagine calcistica preferita dal Dandy). Nella città romagnola era stimato ed amato da tutti. Anche se era sul viale del tramonto, in questa squadra si seppe far valere, segnò parecchi goal, di cui alcuni furono fondamentali per il risultato finale. Oramai, il Mangiarotti aveva dato tutto, aveva riempito pagine su pagine nei quotidiani nazionali ma era quasi giunto il momento del ritiro dai campi sportivi. Giocò circa 4 anni a Rimini, poi a 29 anni decise di ritirasi a causa di un grave infortunio che aveva subito al menisco destro. Giocò un paio di anni nell' Ac Broni, ma più per divertimento che per guadagnare soldi. Concluse definitivamente la sua carriera calcistica  nell'anno 1968. Anche se molte squadre lo ricercavano come allenatore, decise di uscire dal mondo del calcio, diventato oramai un fenomeno mediatico piuttosto che uno sport d'amare.

Il 31 Ottobre 1970, Gianpiero Mangiarotti si sposa con Colombetti Maurina, nella Basilica di Broni (Pavia ), la coppia ebbe tre figli:  Andrea, Silvia e Roberta. Lavorò per  20 anni nella B.A.S.F Agritaglia, una holding multinazionale tedesca,  con la mansione di perito agrario. Gianpiero era felicissimo di lavorare per questa grande società tedesca e gli stessi colleghi di lavoro, lo amavano, lo stimavano e gli volevano bene. Generoso con tutti, sempre allegro e scherzoso, assomigliava moltissimo al grande Albertone (Alberto Sordi), sia fisicamente sia come carisma e fascino.  In ufficio, aveva ancora una foto che ritraeva la mitica Partita Milan - Spa = 1 a 1 (dove lui giocò in modo egregio) per far vedere agli amici, gli anni in cui era un talento nella serie A. Però un giorno mi disse: "Ho portato a casa la foto, perché in ufficio non ci guarda più nessuno"!

Un classico.. con il passare degli anni ci si dimentica sempre dei grandi campioni, ma forse la grande rete è il luogo più adatto per non dimenticarsi di quel giovanotto di Stradella che a soli 20 anni giocò in serie A.

BRONI CALCIO La foto del 1966-67 è relativa al vittorioso campionato di 2.a categoria, 

BRONI CALCIO La foto del 1968-69 è relativa campionato di 1.a categoria, 

BRONI Calcio La foto del 1969-70 è relativa al vittorioso campionato di 1.a categoria, 

Il 18 luglio 1990, Giampiero volò in paradiso, a calcare i terreni verdi, a dribblare, a segnare grandi reti con i grandi campioni che noi tutti abbiamo scordato, ma che nel nostro cuore vivono per sempre.

Andrea

NB: Le foto del BRONI calcio sono di proprietà del Sig. Franco, lo ringraziamo tanto per averle condivise con il nostro Sito.